Il Tempio della Scienza

Ah… il Sacro! Ecco un’altra di quelle parole che squalificano!
Il Sacro… non ha nulla a che fare con quel paranormale che amiamo tanto analizzare per individuare nuove leggi che rassicurino.

Abbiamo parlato di un cambiamento di mentalità… Un tale cambiamento implica forse la definitiva accettazione del fatto che ci potrebbero essere uno o più campi in cui ciò che chiamiamo Scienza non può penetrare, per lo meno finché questa Scienza sarà quello che è oggi.

Che cosa vogliamo dire? Attualmente, l’enorme edificio che porta il nome di “Scienza” non ha fatto né più e né meno che sostituire subdolamente la non meno enorme cattedrale che la Chiesa ha rappresentato fino a poco tempo fa, e questo in tutte le sue varie tendenze.
Le cose sono facilmente decodificabili…

Tanto siamo stati condizionati e sottoposti per millenni ai dogmi e alle pietrificazioni della Chiesa, incapaci di rendere autonomo il nostro pensiero, quanto siamo entrati in un’epoca in cui osserviamo un atteggiamento simile nei confronti del Tempio della Scienza e della sua indiscutibile sovranità.
Quindi, se nei secoli passati abbiamo dichiarato: «Questo è contrario ai comandamenti della Chiesa» senza voler guardare più in là, oggi ci viene del tutto naturale dire: «Non è scientifico!».

Abbiamo solo “cambiato il nostro Dio”. Abbiamo barattato l’uno con l’altro.
E noi, siamo cambiati? Nella sostanza, voglio dire.

In altri termini, siamo più maturi? A giudicare dalle nostre attuali reazioni, dai nostri arretramenti e dalle nostre varie paure, dal complesso dei nostri rapporti con la vita e dallo stato del nostro mondo, forse un po’ lo siamo, nonostante tutto…

Ma in ogni caso non abbastanza affinché la speranza, l’amore e l’apertura di coscienza che abitano alcuni prendano il sopravvento e possano esprimersi in pubblico con un vero microfono, soprattutto da quando i microfoni per i nostri diritti e le nostre libertà di espressione sono totalmente censurati, denigrati e attaccati!

Non abbiamo più il diritto di pensare né di discernere… mentre questa è la nostra unica possibilità di sopravvivere e di mantenere viva la speranza nel caos di informazioni tronche e deformate che ci vengono servite quotidianamente sugli schermi televisivi.

È una vera sfida riuscire a non diventare gli zombi telecomandati, schiavi e felici di esserlo che quelli che detengono il potere nel nostro mondo così “conforme” vogliono che diventiamo. “Siate docili, docili, docili”… ci ripetono la sacro-santa Sanità Pubblica e i Governi. “Obbedite…” sostiene la Chiesa dal canto suo… debolmente, però, perché la Chiesa è ferita per sempre. La sua voce non trasporta più nulla.

Soprattutto non crediate che vogliamo mantenere vivo qui il vecchio, sterile dibattito che oppone Scienza e Spirito. Sarebbe stupido.
Non abbiamo nulla di particolare contro la Scienza: come tutti, anche noi beneficiamo delle sue scoperte, mentre da tempo continuiamo a denunciare le menzogne delle religioni e il loro aspetto manipolativo.

Quello che ci rifiutiamo di fare è concedere la supremazia sistematica e cieca a certi ricercatori scientifici, schiavi dei loro stessi dogmi, di una valanga di evidenti interessi finanziari, e a numerosi collaborazionisti di ogni genere, tutti compromessi… La Scienza non deve essere resa così onnipotente e “regolatrice del giusto pensiero” come lo è stata, drammaticamente, la Chiesa, e questo per troppi secoli.

Come non lo permettiamo a quella Chiesa, quindi, non concediamo al Tempio della Scienza il diritto di essere il filtro determinante e obbligatorio di ciò che è e di ciò che non è. Può esserci un intero abisso tra l’esattezza matematica di un insieme di dati e l’espressione di ciò che chiamiamo Intelligenza della natura fondamentale dell’Universo, la cui Matematica è, invece, al di fuori della nostra portata.

Oggi, in un momento in cui dobbiamo ridefinire tante cose, c’è forse un nuovo coraggio che sta nascendo o, in ogni caso, che dovrebbe nascere con urgenza nel cuore della nostra società se vogliamo che si muova davvero, cioè che si illumini dall’interno.

Questo coraggio deve mostrarsi nel fatto di osare posizionarsi sia fuori dal Tempio degli “scienziati infallibili” sia fuori dalla Chiesa dei “preti che chiudono a chiave”.
Evidentemente non negheremo che all’interno di questi due “partiti” ci siano persone di qualità, uomini e donne eccezionali che hanno dato grandi contributi all’Umanità o ancora ne danno. Li rispettiamo, indiscutibilmente.

Quello che stiamo cercando di dire è che dovremmo finalmente imparare a pensare con la nostra testa e a sperimentare in autonomia, senza delegare il nostro rapporto con la vita alla “Credenza globale dominante” della nostra epoca come si obbedisce a una moda o a un pensiero unico fortemente dittatoriale e quindi liberticida.

È così irrazionale avere fede nell’esistenza della coscienza al di fuori del corpo e nella realtà dell’anima?
Non lo è certo più che continuare a credere, per automatismo e per conformismo, nella razionalità di chi ha portato il nostro mondo là dov’è oggi… così spesso imbottito di ansiolitici, saturo di incongruenze, di aberrazioni, di crimini e di menzogne pianificate.

Qualcuno una volta ha detto: «Pare che il nostro mondo sia gestito da persone intelligenti e responsabili. Se è vero, allora preferisco essere un idiota». Siamo proprio d’accordo con lui…
La nostra idiozia è parlare del nostro vissuto “non provabile” – allo stato attuale delle cose – e affermare la realtà dell’anima, la sua sopravvivenza dopo la morte così come del rispetto del Sacro.

Forse questa idiozia non scientifica fa crescere un certo numero di coloro che ci leggono e ci ascoltano… È quello che spesso ci viene detto, e osiamo crederci… anche se, ahimè per alcuni questa crescita interiore è solo una chimera poiché non può essere nemmeno misurata.
Ci sono “cose” del genere che crescono dentro noi stessi e che ci rendono più forti. Sono sempre le più belle. Bisogna osarle. Osiamo aprire gli occhi!

Bene, adesso ci siamo… a questo punto, abbiamo davvero chiuso arci-definitivamente con un certo ambiente… A volte ci vogliono dei ribelli per aiutare a “far cadere le maschere”. Quindi noi lo siamo sicuramente.
A proposito, è strano… Avete notato che nei film, invece, “essere ribelle” è una qualità…?

© Marie Johanne Croteau e Daniel Meurois –  Gennaio 2021

(Testo adattato, completato e aggiornato… in linea con la nostra attuale realtà)
traduzione di Renata Germanet