Pasqua 1980… era precisamente la data di nascita della mia prima opera, Racconti di un viaggiatore astrale… ed ecco che tra qualche settimana arriverà la Pasqua del 2019, e starò scrivendo il secondo o il terzo capitolo del mio 38° libro…
E, a seguire, l’anno prossimo taglierò il traguardo di un’altra decina di “primavere”: questa mattina, guardandomi alle spalle, ancora una volta prendo coscienza di questo. Faccio fatica a crederci… Sono passati quasi quarant’anni, e dalla mia penna sono nati altrettanti libri.
Ciò significa che ho sicuramente passato metà della vita a scrivere, a scrivervi. Sì, perché – siatene certi – è proprio a voi che scrivo ogni volta che inizio, come un’esplorazione e un pellegrinaggio, l’itinerario che la redazione di un nuovo libro rappresenta.
E allora bisognava che ve lo dicessi… perché se questi quasi quarant’anni consacrati unicamente alla scrittura e alla testimonianza sono stati possibili, è proprio grazie a voi lettori – che vi conosca personalmente o meno – grazie alla vostra fedeltà, alla costanza della vostra ricerca interiore, e anche grazie alla vostra volontà di fare del nostro mondo un mondo migliore.
Per l’ascolto attento che mi avete dedicato e per la fiducia che continuate a testimoniarmi, ci tengo a dirvi un grande grazie. È un grazie che viene dal profondo dell’anima, perché ritengo sia un privilegio avere una moltitudine di amici che, attraverso il mondo intero, procedono sul mio stesso cammino di Luce e di Speranza.
Ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, mi arrivano le vostre lettere. Non sempre posso rispondervi, anzi dovrei dire che non capita spesso. Sono certo che ne comprendete il motivo e che vorrete scusarmi… Sono davvero troppe: per forza di cose, rispondere personalmente a tutti significherebbe smettere di offrirvi nuovi libri. Tuttavia, sappiate che leggo attentamente tutte quelle che mi vengono recapitate e che, per numerose che siano, non le considero mai banali. Quando tra uno scrittore e i suoi lettori si stabilisce un contatto, è sempre una cosa preziosa, e deve essere considerata come un dono del Cielo, un dono che non è mai scontato. Ne sono davvero consapevole, e vi ringrazio anche di questo.
Ora approfitto di questa circostanza per farvi una confessione: non mi sono mai sentito uno scrittore… nonostante, a quanto pare, io lo sia fino all’estremità della penna che intingo nel mio calamaio! Anche dopo tanti libri, e per quanto questa affermazione possa apparire assurda, è tuttavia questa la realtà di ciò che provo in fondo all’anima.
Quando, alla fine del 1977, ho iniziato a scrivere i Racconti di un viaggiatore astrale, non avrei mai immaginato, nemmeno per un istante, che a quel libro ne sarebbe seguito un altro e poi un altro ancora…
Il movimento della vita mi ha condotto – quasi mio malgrado – su un cammino di scoperta interiore che ha fatto di me soprattutto un testimone.
Sono innanzitutto un mistico, cioè un esploratore della vastità della Coscienza. È per questo motivo che curo la mia scrittura, perché non ci si può permettere di cantare l’infinitamente Grande con parole approssimative.
Per la verità, non scrivo tanto perché mi piaccia scrivere, ma perché bisogna farlo, perché porto in me la traccia di uno spazio di Speranza e di Luce che è urgente condividere. E, soprattutto, perché c’è una Presenza perpetua che vive nel mio petto e che non posso trattenermi dall’offrire.
Sì, avete indovinato, è quella di un certo Maestro che venne a trovarci due millenni fa, ed è anche quella dei suoi Fratelli nello spirito che mi sono sempre stati vicini, persino nelle ore più difficili.
E ne ho vissute, di ore difficili, sì. Questi ultimi quarant’anni non sono stati un percorso facile. Come tutti, ho avuto la mia parte di prove, con la particolarità di avere talvolta scatenato qualche passione e incomprensione. Sono gli inconvenienti dell’essere un personaggio pubblico…
Il mio itinerario ha sconcertato più di un persona, è evidente. E tuttavia questo itinerario non ha fatto altro che illustrare la mia autenticità nel non temere di esprimere il senso della metamorfosi e dell’andare avanti, ben lontano dalla pietrificazione.
Certamente, ogni tanto qualcuno ha affermato che ero radicalmente “in preda alle forze oscure”. Ho preferito sorridere di queste affermazioni, lasciando che i miei libri raccontassero il vero contenuto del mio cuore e della mia memoria. Sono semplicemente e interamente all’interno delle diverse migliaia di pagine che ho scritto.
«Quanti libri pensi di scrivere ancora?», mi chiedono talvolta. Non lo so… Finché Loro me lo chiederanno, fintanto che penserò di avere qualcosa di nuovo da dire e fino a quando ne avrò la forza. Non mi preoccupo di questo commento su di me che mi è capitato di leggere tempo fa: «Diffidiamo di chi si costringe a pubblicare un libro all’anno, è una cosa sospetta».
Per quanto mi riguarda, io diffido di due “cose”: della tiepidezza e della sterilità che ne deriva. Entrambe ci fanno addormentare denigrando ciò che corre il rischio di vivere davvero.
Allora, a tutti quelli che lo hanno capito e che hanno avuto il coraggio – spesso subendo la critica familiare e sociale – di avere fiducia in me da tanti anni, dico ancora un grande grazie!
La nostra Famiglia di anime è molto più numerosa di quanto si creda… Essa attende la sua ora e vi lavora invocandola.
Molto fraternamente e affettuosamente,
Daniel Meurois
Cari amici lettori,
qualche giorno dopo la pubblicazione su questa pagina delle mie riflessioni intitolate semplicemente “Grazie…” mi sento in dovere di rispondere alla valanga di reazioni calorose, affettuose e di parole amorevoli che siete stati così gentili da scrivere in risposta alle mie.
Di fronte a tutto ciò non so bene che cosa dire… Evidentemente, rivolgendovi il mio grazie non era mia intenzione di provocare i vostri ringraziamenti! Certamente immaginavo che ce ne sarebbero stati alcuni, ma non a questo punto… È piuttosto sconvolgente e, a dire la verità, molto commovente.
Quindi non dirò grazie in risposta a tutti i vostri grazie… ma sappiate che ne sono molto, molto colpito e che il vostro sostegno è veramente prezioso per me ed evidentemente anche per Marie Johanne.
Felice primavera a voi… e, quali che siano le nostre convinzioni, non dimentichiamo di pensare e agire tutti quanti con la pace nel cuore.
Daniel Meurois
traduzione di Renata Germanet