Da ormai quasi 40 anni conosciamo Daniel Meurois attraverso i suoi numerosi libri, le sue conferenze e i suoi seminari.
Dopo tutto questo tempo, lo conosciamo ancora molto poco, o addirittura per nulla, in quanto canale per incorporazione delle Presenze di Luce che lui stesso chiama “i miei Fratelli delle Stelle”.
Dopo la pubblicazione di QUELLO CHE LORO MI HANNO DETTO, che ne riporta la testimonianza scritta, Daniel Meurois è stato filmato per la prima volta durante una di queste canalizzazioni.
Davanti a un’assemblea di una quarantina di persone, le Presenze si esprimono attraverso la sua bocca, insegnano e rispondono a domande che ci riguardano tutti.
Ecco qui la trascrizione del messaggio trasmesso in un certo 15 giugno, in Provenza.
Tutti noi vi ritroveremo materiale per crescere, un conforto nel nostro mondo così turbolento e anche un’imprescindibile onda d’amore che potremo fare nostra.
PRIMA CANALIZZAZIONE PUBBLICA DEI FRATELLI DELLE STELLE ATTRAVERSO DANIEL MEUROIS
«Siate i benvenuti, amici di sempre.
Grazie per avere risposto in questo modo al nostro appello e per averci raggiunto in questo luogo. Notate che vi diciamo “per averci raggiunto in questo luogo”, e non il contrario. Perché in verità è a casa nostra che siete venuti, in questo spazio vibratorio che voi abitate in un’altra maniera.
Grazie per averci raggiunto non con uno spirito di curiosità, ma con la purezza e la tenerezza nel cuore: sappiamo leggere questo in voi, ed è il motivo per cui appartenete a questa famiglia.
Potete intuire perché tenevamo al fatto che veniste a trovarci? È molto semplice: per aiutarvi a dare il meglio di voi stessi, evidentemente, ma soprattutto, SOPRATTUTTO per aiutarvi a ritrovare la memoria. Oh, non vogliamo certo dire la memoria delle vostre vite passate… questa memoria, o piuttosto queste memorie, importano poco, in verità.
Vogliamo dire essenzialmente, unicamente per aiutarvi a ritrovare la memoria della vostra parentela con nostro Fratello il Cristo. Diciamo “nostro Fratello il Cristo”, ma non parliamo semplicemente del Maestro, parliamo del Principio Cristo, della vostra parentela con il Principio Cristo. È questa la memoria che vogliamo stimolare in voi.
Tutte queste pratiche, tutte queste terapie che imparate qui e che alcuni di voi ricordano, alla fine non sono altro che una forma di pretesto, certamente: sono piccoli pretesti necessari, che vi aiuteranno a portare sollievo agli altri e che già vi aiutano a dare loro sollievo, ma che sono dei pretesti rispetto al lavoro di fondo da effettuare, rispetto al lavoro di fondo della nascita, della rinascita che cercate, perché il fatto di ricordarvi questa parentela con nostro Fratello, vostro Fratello il Cristo, equivale alla vostra vera rinascita, che è al centro di questo nostro ritrovarci.
Per andare luminosamente in fondo a questo cammino che avete intrapreso volontariamente – e alcuni molto coraggiosamente – dovete eliminare le scorie del vostro mentale. Avete notato i due piccoli cartelli all’ingresso che porta in questo luogo? «Chiudete le porte per evitare che entrino le mosche». Ebbene, il vostro mentale e ciò che lo attraversa sono le mosche, sono le mosche che vengono regolarmente a distogliervi ed essenzialmente a indurre in voi il Dubbio con la D maiuscola. E il dubbio, vedete, amici di sempre, fratelli e sorelle, il dubbio è l’unica forza che vi separa da voi stessi, è l’unica forza che vi differenzia dai grandi guaritori, dai taumaturghi, dai Maestri di Saggezza e da voi stessi in quanto apprendisti della Vita in questi giorni. Solo il dubbio fa la differenza.
Il giorno in cui questo Dubbio sarà sparito avrete ritrovato la memoria, quella della parentela con nostro Fratello il Cristo, ed è questo che siete venuti a cercare in questo luogo, senza necessariamente saperlo molto chiaramente. Siete venuti a imparare un modo di lavorare, ma siete essenzialmente venuti a reimparare a conoscervi, a rimettere i vostri piedi sulle vere tracce di voi stessi attraverso il tempo, niente di più e niente di meno.
Sappiamo perfettamente che il Dubbio è uno strumento che può essere costruttivo, perché è il frutto del libero arbitrio, della libertà di pensiero, del rimettere in discussione, e questo è un dato di fatto. Ma noi parliamo di un altro Dubbio, di quello che vi ha fatto dimenticare, persino respingere la vostra parentela con il Divino, di quello che stabilisce una barriera tra voi e voi, di quello che indebolisce la forza della tenerezza, la forza dell’amore, di quello che dice “tu e io”, “mio”, “mia”, “tuo”, “tuoi”, “tua”, di quello che erige dei muri, perché tra voi tutti che siete membri di questa famiglia di anime, c’è più di un legame, c’è una serpentina di luce che attraversa la Notte dei Tempi.
Peraltro non crediate che vogliamo incitarvi a cercare tra di voi dei legami del passato, che vogliamo trascinarvi in una ricerca delle identità di un tempo: ancora una volta, questo non serve a nulla, e molti deliri, davvero molti deliri nascono da un simile atteggiamento mentale. Vogliamo semplicemente farvi comprendere che ciò che vi riunisce in questo luogo risale a molto tempo fa, e se anche da domani, da questa sera, da questo preciso secondo, decideste di lasciare questa sala, l’impronta che avete ricevuto in questa famiglia rimarrà per sempre presente e vi unirà per sempre.
Non si tratta di una fatalità, non si tratta di essere imprigionati in uno stato di fatto da cui forse un giorno o l’altro vorrete scappare, si tratta della risultante di una scelta del cuore, una scelta del cuore che risale a molto tempo fa.
A volte ci si può discostare da un cammino e prendere delle scorciatoie, ma non ci si discosta mai veramente da una vera strada. Siamo felici di vedervi su questa strada, di qualunque tipo siano le vostre paure, i vostri rifiuti, le vostre ribellioni, le vostre collere, i vostri timori, le vostre reazioni, le vostre lacrime, i vostri musi… sì, i vostri musi!
Al di là di tutto ciò, sappiamo e vediamo che il vero lavoro si sta compiendo. Le vostre mani sono lo strumento attraverso il quale prestate aiuto, ma la presenza del Cristo nel vostro cuore è il soffio di questo strumento. Il lavoro della vostra vita è certamente quello di offrire la Luce in tutti i modi possibili e immaginabili. Ma, al di là di questo, il lavoro della vostra vita è ricevere la Forza Cristica in voi. Lei abolirà definitivamente tutte le barriere.
Certo, alcuni di voi diranno: «Ma noi questo lo sappiamo già, siamo sicuramente d’accordo con tutti i principi che enumerate, perché ce li ripetete?». Perché effettivamente li sapete, ma non siete ancora riusciti a integrarli. Colui che integra, insomma, è in comunione con l’Essenza di Vita, e il vostro obbiettivo è questa Comunione.
Smettetela… senza deliri, senza manifestazioni egoiche, senza sviluppare forme di elitarismo che non significano nulla, smettete di sentire che la vostra essenza è diversa da quella di nostro Fratello il Cristo, o più semplicemente dalla nostra. L’Essenza di tutti noi è la stessa: la differenza tra voi e noi è il grado di oblìo di questa stessa Essenza.
Ma, vedete, stasera la nostra intenzione non è quella di continuare questo monologo, ma piuttosto di offrirvi molto liberamente la parola. Sentitevi a casa. Sentitevi semplicemente in presenza di amici, di amici che vi guidano da molto più tempo di quanto non supponiate. Sentitevi in famiglia e rivolgetevi a noi come a dei genitori, dei fratelli, delle sorelle, in tutta semplicità. Senza analizzarvi dall’esterno.
Vi diamo la parola».
Domanda: Che cosa dobbiamo fare per ricordarci? Perché alla fin fine tutto ciò lo sappiamo già…
Risposta: Pregate. Pregate davvero con tutto il vostro cuore. State dimenticando il senso profondo della preghiera. La preghiera è un’offerta del cuore alla Forza di Luce… La preghiera non significa elemosinare un aiuto, significa prima di tutto offrire il meglio di noi stessi. Offrite al Sole e ne riceverete cento volte tanto. Anche questo è stato detto cento, mille, diecimila volte, ma chi lo fa davvero? Pregate non una forza esterna a voi da cui dovete aspettarvi qualche cosa, ma offrite il meglio di voi stessi al Meglio di voi stessi che è in voi, e che è precisamente il Sole.
Meditate questo… non è semplice come sembra, e non è nemmeno un gioco di parole.
Non appena in voi appare una barriera, cancellatela. Non date il via a una moltitudine di argomentazioni per mantenerla in piedi, questa barriera. Cancellatela subito. «Quel tizio non mi piace… per questo e quest’altro motivo…», «non ho voglia di fare terapia con quel tale… per questo e quest’altro motivo…». Non appena questo succede – e succede, siatene certi – cancellate tutto. Cancellate queste barriere, cancellate le resistenze, cancellate le reticenze, cancellate i rifiuti… È così che avanzerete.
Vi ascoltiamo, parlate pure.
Domanda: Come possiamo sentire la presenza dei Fratelli delle Stelle quando non abbiamo sviluppato una certa intuizione e quando siamo soli nel nostro studio?
Risposta: Chiedeteci semplicemente di manifestarci, chiamateci. Non vogliamo dire che ci presenteremo in maniera molto fisica davanti a voi, perché evidentemente equivarrebbe a mentirvi, e questo spezzerebbe l’estrema fiducia che dovete sviluppare, ma chiamateci, chiedete, fate silenzio in voi stessi e chiedete… Non ci sarà una sola volta in cui non risponderemo. Per la maggior parte del tempo rispondiamo attraverso piccolissime cose, piccolissimi segni; e l’apprendimento della fiducia passa dall’imparare a decodificare quei segni, a percepirli. Non ci sono mai delle non-risposte, mai.
Domanda: Bisogna pregarvi come dei Fratelli di Luce?
Risposta: Sorellina, non dovete assolutamente pregarci. Non siamo diversi da te, da voi. Siamo solo un po’ più anziani, abbiamo solo un po’ più di capacità di stare in quota. Che tu ci creda dei Maestri o no, sappi che un qualunque Maestro non ti chiederà mai di pregarlo… significherebbe sbagliare strada.
La sola forza da pregare è la Forza del Principio Cristico, il Sole Cristico che è in ciascuno di noi. Se tu identifichi questa Forza del Sole Cristico con nostro Fratello il Maestro Gesù, sei libera di farlo, ed è molto bello, è un cammino regale. Ma in verità nessun Maestro deve essere pregato, perché è sempre e soltanto un intermediario.
Invoca semplicemente l’aiuto di Chi senti… ma la preghiera è un’altra cosa. La preghiera, vedi, è una comunione.
Domanda: Ho dei problemi a identificare la preghiera…
Risposta: La preghiera è essenzialmente il canto spontaneo di un cuore. Bisogna semplicemente che tu ti senta a tuo agio nella tua offerta come nella tua richiesta. Lascia che le parole escano da te, poco importa che tu creda che le frasi siano armoniose oppure no… Poco importa che queste preghiere siano fatte di parole o semplicemente di respiri, di suppliche, di offerte pure, gratuite, cristalline. La preghiera è prima di tutto uno stato d’animo. Devi essere in accordo con questo stato d’animo.
In un certo modo, la preghiera più bella del mondo è quella che in sostanza dice: «Dio mio, sia fatta la Tua Volontà». Così dicendo, o essendo in questa condizione di accoglienza, si offre se stessi al Divino e, offrendosi al Divino, si raggiunge se stessi…
Domanda: Come spiegare che ci si possa sentire connessi a degli Esseri amorevoli e, contemporaneamente, sentirsi infestati o bloccati a livello sottile?
Risposta: Com’è possibile? È possibile perché date fastidio. Non appena si sviluppa – e questo lo sapete – sempre più Luce, allo stesso modo si diventa una calamita per l’Ombra. Ed è logico e normale che quest’Ombra si manifesti, perché essa vi obbliga – in qualche modo essa esiste per obbligarvi – a fare scelte sempre più precise, sempre più intenzionali; a mostrare una fiducia sempre più incrollabile e a imparare a passare oltre i dubbi.
L’Ombra, non vedetela come un ostacolo. Finché la vedrete come un ostacolo, essa si erigerà davanti a voi con sempre più forza. Vedetela come una forza che vi consolida. E finché non sarete sufficientemente solidi – finché ci saranno in voi zone d’ombra o di dubbio – questo calamiterà altre zone d’ombra e altre forme di dubbio.
State per dirci che il cammino è decisamente molto lungo. Sì, è esatto, è davvero… molto lungo. Ma più avanzerete, più potrete notare che le sofferenze e i dubbi che lo costellano diventano più rari e vengono evacuati sempre più rapidamente. Bisogna semplicemente superare un certo punto di svolta, e questo punto di svolta dovete coltivarlo, vi ci dovete avvicinare, evitando di entrare nel giudizio, nella condanna, nel «sì, ma…» così come vi abbiamo segnalato poco fa… «Oh, voglio fare terapia con Tizio, ma… non con Caio, perché, perché, perché…».
È lì che tutto inizia. «Voglio incontrare una persona ma non quell’altra», vedete?
Ciò che evitiamo ci allontana da noi stessi. Non ci allontana dall’altro ma da noi stessi. Ciò che evitiamo inevitabilmente torna e ritorna da noi.
Ringrazia le forze avverse che senti, esse sono il tuo barometro. Soprattutto non vederle come presenze nefaste. E, credici, non sei infestato da nessuna forza. Sei semplicemente visitato da alcuni aspetti della tua stessa debolezza… cosa assolutamente normale su questo cammino.
Domanda: Come possiamo fare per meglio condividere e propagare la gioia?
Risposta: Essendo Gioia. Certo, la risposta può apparire molto semplice. Vedi, il problema si risolve nel coltivare l’unità con il Divino, cioè nel fatto – e qui torniamo a ciò che vi abbiamo detto all’inizio – di ricordare la nostra parentela con la Forza Divina. Finché non saremo veramente Uno con il Principio Divino, non saremo totalmente nella Gioia. C’è una parte di noi che dubita, che si giudica, che osserva, che condanna e si condanna. La Gioia non è sempre essere incessantemente in uno stato di esplosione interiore. La Gioia non equivale sempre ad avere costantemente il sorriso sulle labbra. Chi ce l’ha sempre? Vostro Fratello il Maestro Gesù non ha sempre avuto il sorriso sulle labbra. Nessun Maestro di Saggezza Realizzato ha sempre il sorriso sulle labbra.
Per contro, la Gioia è avere continuamente questa sensazione di Unità con il Principio della Luce che fa nascere un sorriso interiore inestinguibile. Per questo non esiste ricetta. Chiedere “come” è un po’ da ingenui. È tutto ciò che incontrate sul cammino della vostra vita, tutte le difficoltà, tutto ciò che chiamate sofferenza, che ha lo scopo di aiutarvi ad avvicinarvi alla Gioia tranquillamente, dolcemente ma anche al massimo livello e in sicurezza. La vera Gioia è una condizione di serenità che è infinitamente più in alto di tutte le nubi che attraversano necessariamente una vita. La Gioia è un punto di ancoraggio. Non è l’assenza di sofferenza ma è l’assenza di dubbio.
Ma potete anche chiederla, questa Gioia. Non c’è nulla che non possiate chiedere, ma non chiedetelo a una forza esterna a voi. Tutti noi che vi parliamo qui, in questo momento, anche se vi sembriamo esterni a voi in quanto esseri che hanno una personalità a volte ben definita e che agiscono anche in maniera indipendente da voi, abbiamo il nostro principio in voi. Comprendete questo?
Quando vi chiamiamo fratelli e sorelle, non sono parole stereotipate che derivano da qualche fratellanza o da qualche religione. Alludiamo alla nostra Essenza comune e al fatto che, fondamentalmente, non ci separa nessuna barriera… Nemmeno la frontiera che in questo momento sembra essere quella tra i mondi e che non ci rende visibili ai vostri occhi.
Semplicemente apritevi.
Tuttavia non crediate – perché sarete un certo numero, 20 o 30, a ricevere queste informazioni – di dover evitare di diffonderle, queste informazioni. Queste informazioni non appartengono a nessuno, anche se passano attraverso voci umane identificate e identificabili, queste informazioni possono essere diffuse. Dunque ne farete ciò che vorrete, a condizione che non siano semplicemente desacralizzate. Non si offre un’informazione sacra a qualcuno se non la può ricevere in maniera sacra. Pensiamo che possiate capirlo.
Ribadiamo che non c’è motivo di fare dell’elitarismo.
Domanda: Attualmente il mondo sta soffrendo. L’umanità riuscirà a vivere nella gioia di stare insieme, nell’accettazione delle differenze e si risveglierà all’Amore Cristico? Ci sono molti bambini e molte persone che soffrono la fame, ci sono enormi problemi nel mondo, problemi legati al cambiamento delle necessità energetiche. La pace potrà installarsi in coloro che governano i popoli? Potranno risvegliarsi a una coscienza di servizio all’altro invece di rimanere in questo bisogno di essere i più importanti, prendendo coscienza del fatto di essere tutti fratelli della stessa umanità? I governanti si risveglieranno per lavorare da un punto di vista politico a questa apertura all’aiuto al mondo, a costruire e ad avanzare piuttosto che distruggere?
Risposta: La risposta è molto semplice, sorellina. I vostri governanti sono l’esatto riflesso di ciò che voi siete collettivamente. E ciò che voi siete collettivamente è la risultante di ciò che siete individualmente. Cambiate. Cambiatevi, ognuno di voi lo faccia, riformatevi, trasmutatevi individualmente, trasmutatevi a piccoli gruppi, e la vostra trasmutazione, il cristallo che uscirà da voi sarà comunicativo, sarà contagioso.
Non saranno i vostri governanti a risolvere i problemi che hai citato, ma ognuno di voi, là dove vi trovate. Ciò che verrà fuori da voi genererà altri governi. Non aspettatevi neppure una minima modifica fondamentale, un minimo cambiamento profondo su questo pianeta, finché l’individuo, o per lo meno una massa estremamente importante di individui, non avrà essa stessa fatto una vera e propria metamorfosi, cioè non avrà semplicemente espresso un auspicio superficiale con una semplice buona volontà; la buona volontà e le ideologie più belle che ci siano non bastano. Sarà la trasmutazione degli individui a generare la trasmutazione dei governi, perché i vostri governi sono l’essudato dei vostri ego e delle vostre forze mentali.
Noi siamo estremamente positivi e ottimisti sul futuro del vostro mondo. Ma non siamo convinti che un’era di pace arriverà tanto presto. In quanto collettività, vi tocca passare attraverso una grande fase di purificazione.
Non vogliamo fare delle dichiarazioni allarmistiche, cercate di capirlo bene. Non vogliamo semplicemente indurre in voi uno stato d’animo illusorio sulla ricostituzione di un mondo di pace su questo pianeta che potrebbe avvenire domani mattina. Ma questo non significa che voi non possiate vivere in pace. Il concetto di pace è, certamente e prima di tutto, un qualcosa che si coltiva a livello individuale. Questo lo sapete, lo capite. Non si tratta certo di dire «mi creo il mio piccolo mondo, egoisticamente, e quello che succederà al mondo, insomma, gli succederà e basta… l’importante è che io trovi la mia stabilità interiore». Non è questo. Non si tratta di crearsi un simile bozzolo con dei principi di connessione al Sole che vi isolino dal mondo. Si tratta semplicemente di sviluppare una forma di stabilità interiore e di equanimità che siano capaci di giocare il ruolo di uno scafo inaffondabile in tempi per niente facili. E sarà il numero di quegli scafi inaffondabili perché incapaci di dubitare davvero del continente su cui attraccheranno, è il numero di quegli scafi che cambierà le cose.
Siate diversi, e ci si chiederà qual è la vostra differenza.
Domanda: Qual è la vostra posizione sulla vaccinazione? I vaccini sono tutti nocivi oppure solo quelli di ultima generazione?
Risposta: Non diremo che tutti i vaccini siano nocivi. Non possiamo entrare in quest’ottica troppo manichea. I vaccini di ultima generazione sono effettivamente estremamente tossici, ma in linea di principio il vaccino così come è stato concepito inizialmente è stato più utile di molte altre cose, bisogna riconoscerlo. Semplicemente, il concetto di vaccino si è molto evoluto, con una tecnologia molto recente che, come sapete, li rende seriamente dannosi alla salute globale dell’essere.
Non vogliamo entrare in polemica con nessuno, ma semplicemente risponderti. Non si possono bandire sistematicamente tutte le forme di vaccino. È il nostro punto di vista.
Domanda: Vi aspettate qualcosa di particolare da noi per questi futuri tempi difficili?
Risposta: Ci aspettiamo che aboliate le barriere fra voi e gli altri, tra il vostro cuore e gli altri, che vi mostriate diversi, cioè in una posizione di accoglienza, in una posizione di affermazione di ciò in cui credete, della Forza a cui sentite di potervi identificare. Quindi ci aspettiamo che non abbiate paura, che non temiate minimamente di affermare ciò in cui credete fermamente, e che al tempo stesso non vi mettiate al di sopra degli altri. Abbiamo visto fin troppi esseri che condividono percorsi simili al vostro creare delle specie di élites perché convinti di detenere un certo sapere, una certa conoscenza, e quindi aspettarsi una forma di ascensione personale.Non create nessuna barriera fra voi e gli altri. Fate in modo che la vostra differenza sia una luce sperata e desiderata. Fate sì che incontrandovi si possa dire: «Come fai a essere così?».
Non diciamo questo aspettandoci che non giudichiate mai più, perché sappiamo che l’assenza totale di giudizio è un ideale da raggiungere, e un ideale si raggiunge sempre con molta calma.
«Come fai, tu, a offrire sempre un sorriso?»
«Come fai, tu, a essere compassionevole?»
«Come fai, tu, a parlare di ciò in cui credi senza mai volerlo imporre?»
È tutto questo, è verso questo modo di essere che vorremmo vedervi andare. Che voi ispiriate nell’altro il desiderio di essere migliore, senza cercare di inculcare nulla. In verità, colui che vuole convertire deforma la radice di ciò che lo abita.
Siete degli uomini e delle donne in mezzo a uomini e donne che hanno aperto la loro porta a una possibilità. È così semplice. E la possibilità in più che questa apertura vi offre è quella di ritrovarvi e di potere – come in questo momento – scegliere di ricordarvi un po’ di più. Senza creare dogmi, mai.
Domanda: Che cosa ci potete dire della violenza e del razzismo in nome delle religioni?
Risposta: Buona parte delle violenze che nascono attualmente traducono in effetti dei “ritorni” karmici. In questo momento ciò che un popolo manda a un altro popolo, ciò che una classe sociale manda a un’altra è causato dall’effetto boomerang. Mi dirai che è sempre stato così, che l’effetto boomerang c’è sempre stato. Certo, ma oggi questo effetto è forse più evidente che in altre epoche, perché, come sai, stiamo arrivando al momento in cui la vostra umanità e il suo pianeta stanno per fare il punto e possibilmente per voltare pagina.
Ma se l’effetto boomerang appartiene alla legge dell’ordine universale di una forma di equità, non per questo è necessariamente inevitabile. La sola forza che possa attenuare, spegnere l’effetto boomerang, facendo in modo che un karma non provochi sofferenze, è la forza del Perdono. Il Perdono dell’oppresso all’oppressore è come sabbia gettata sul fuoco. Questo spegne il motore della sofferenza, il motore della vendetta. Finché non c’è il Perdono, il gioco è infinito.
Siamo ben consapevoli che a livello dell’attuale umanità non si può ancora pensare a un Perdono globale degli uni verso gli altri. Ma, ancora una volta, le formiche lavorano per il formicaio nel suo insieme, le api lavorano all’insieme dell’alveare. Siete sia formiche che api, e là dove vi trovate, parlate in favore del perdono ma non fate solo questo, sperimentate, vivete il perdono là dove vi trovate.
Questa sera, qui, queste parole coinvolgono in modo particolare alcuni di voi. Il Perdono non è un bel principio di cui bisogna discorrere, non è un bel principio che riguarda gli altri, non è un bel principio in cui bisogna sperare e che bisogna invocare a livello comunitario, collettivo, planetario. Si vive in questo istante e, se non lo si è capito, come si può sperare che la vita su questa Terra si pacifichi realmente?
Per cominciare, impegnatevi più che potete. Molto semplicemente. Il Perdono non passa necessariamente attraverso le parole, può passare attraverso un semplice sorriso, ma un sorriso vero, un semplice sguardo ma uno sguardo vero, un semplice bacio ma un bacio vero che non cerca la polemica o le spiegazioni… che non cerca di invischiarsi nei pretesti.
È solo un ultimo riconoscimento di parentela. Tutti soffriamo, tutti commettiamo degli errori, delle goffaggini. Tutti feriamo noi stessi e gli altri. Se volessimo contare i punti da una parte e dall’altra, saremo tutti esattamente alla pari. E allora è inutile continuare questa partita che non ha senso. Non ci si passa la palla pensando di segnare dei punti. Non c’è nessun punto da segnare, salvo quello di interrompere il gioco.
Domanda: Potremmo tornare sul concetto di origine comune? Potreste darci chiarimenti sull’unità, sulla sorgente dell’unità e sul Sole Cristico, sul Logos, su questa origine comune che ci riunisce?
Risposta: Sorellina, ti risponderemo molto brevemente, altrimenti dovremmo iniziare un dibattito metafisico estremamente complesso. Se vuoi, paragona questo Principio, questo Campo di Coscienza che chiamate Dio, a un immenso Sole. Un Sole offre i Suoi raggi all’infinito. Non appena emette dei raggi – cioè le umanità, gli spiriti che diventano delle anime, e così via – ebbene, questi raggi, allontanandosi da Lui, dimenticano la propria origine. Ed è un bene che per un po’ di tempo dimentichino la propria origine, perché colui che alla nascita ha tutto non comprende la bellezza di questo Tutto.
Ecco, questo è il Principio della caduta e della Separazione, su un piano cosmico e metafisico. In questo momento siamo tutti – anche noi che vi stiamo parlando, evidentemente – come quei piccoli raggi, quelle piccole scintille di Sole che hanno dimenticato il Sole centrale da cui sono nate e che cominciano appena a ricordarsi della loro origine e della loro parentela comune. Tutti voi che siete qui presenti, in questa discesa, in questo movimento di allontanamento avete già fatto inversione di marcia. Desiderate raggiungere il continente delle vostre origini, cioè la vostra unica sorgente.
Si dice che nell’infinito dei Tempi tutte le forme di vita che sono nate da un Sole centrale, da un Campo di Coscienza chiamato Dio formeranno solo più un unico Essere, e quell’Essere sarà un Campo di Coscienza amplificato, espanso. Un Dio che si è espanso attraverso la molteplicità di esperienze di ogni tipo vissute dalle fiammelle, dalle scintille che saranno ritornate verso di Lui.
Siamo tutti assolutamente Uno, al di là della formula poetica, o intellettuale per alcuni, che questo può rappresentare. Siamo tutti la Divinità che, per crescere, ha accettato di perdersi nella propria Creazione.
Domanda: Questo Sole Centrale è quello che viene chiamato Sole Cristico?
Risposta: Il Sole Cristico è una delle manifestazioni di questo Sole Centrale. La Manifestazione che può rendersi tangibile a una forma di vita relativamente densa. Il Cristo è quel Raggio Divino che l’umanità può captare, può toccare attraverso una forma di vita tangibile.
Ma ciò che tu chiami Cristo puoi chiamarlo Krishna, puoi chiamarlo Budda… poco importa. Il Cristo è un principio che non appartiene alla religione cosiddetta cristiana. È un principio universale, e siamo tutti d’accordo su questo.
Domanda: Posso farvi una domanda piuttosto personale?
Risposta: Ti ascoltiamo, sorellina.
Domanda: A volte mi vengono dei dubbi sul fatto di continuare il lavoro di psicologa che faccio nel mio studio da 28 anni… non vedo chiaramente verso cosa dovrei andare, ma ho l’impressione che dovrei andare verso qualcosa di diverso.
Risposta: Se nella tua professione non ci fossero degli esseri come te, che cosa diventerebbe, questa professione?
La risposta è molto semplice, vedi? Comprendiamo gli interrogativi che ti poni, li comprendiamo molto bene. Ma è attraverso esseri aperti a Ciò che ti abita che questa professione può tranquillamente evolvere dall’interno, anche se questo può sembrarti impossibile o utopistico. Non stiamo parlando di ciò che puoi eventualmente dire in una struttura che è quella che è, in un mondo e in una gerarchia che sono quelli che sono. Parliamo di ciò che può liberarsi da te, in ciò che puoi emanare.
Non credere che il contesto in cui lavori attualmente potrà rimanere a lungo irremovibile come lo è stato fin qui. Molte incertezze lo scuoteranno, lo mineranno, e in quel momento potrai, a modo tuo, offrirgli ciò che sarà opportuno offrirgli.
La vostra società sarà considerevolmente sconvolta, questo lo sapete. È uno stato di fatto ed è in questa scossa fondamentale con gli scoramenti che ne saranno generati, che il Principio che ci motiva, che ci sta a cuore, potrà farsi strada, a volte infinitamente più velocemente di quanto non immaginiate. Comprendi?
Domanda: Sì, grazie mille!
Risposta: Grazie della tua presenza in questo contesto.
«Amici di sempre, ci piacerebbe proseguire ancora a lungo questa conversazione. Tuttavia ci pare saggio – visto che parliamo di saggezza – interromperla qui, semplicemente per preservare un po’, diciamo, la resistenza fisica di nostro fratello che di questi tempi è un po’ compromessa.
Comunque non vogliamo lasciarvi bruscamente. Prima di chiudere per questa volta l’incontro di oggi – notate che diciamo “per questa volta”, cercate di capire – vorremmo farvi un piccolo regalo individuale. Vorremmo che vi presentaste uno per volta davanti a noi, in modo che ognuno possa ricevere ciò di cui ha bisogno. Vi aspettiamo uno a uno.»
(Le 34 persone si sono fatte avanti una per volta e ognuna di esse ha ricevuto un messaggio personale dei Fratelli, per un’ora… )
Siate più che mai della parentela di nostro Fratello il Cristo, amici di sempre.
© Daniel Meurois
traduzione di Renata Germanet