L'Uomo Spina

Immaginate… Ora immaginate che, nel corso dei Tempi, il cuore di un uomo si sia illuminato a tal punto che l’uomo in questione non possa far altro che uscire dalle fila dei suoi simili…

Immaginate anche che si sia talmente riempito di sole da divenire inevitabilmente un astro scintillante anche per tutti quelli che da lungo tempo hanno iniziato a illuminarsi. Cosa succede a un simile uomo? Nel corso della sua vita viene onorato dalle folle?


Sapete benissimo che non è così, perché la sua differenza fa paura. Abbaglia. Ferisce gli occhi di tutti quelli che vivono ancora nell’ombra della coscienza in ibernazione. È una spina nel tallone dell’“umanità animale”, una scheggia che bisogna espellere il più presto possibile.

Viene trasformato in un demone venuto per turbare i cuori o in una divinità a cui bisogna tributare un culto. Sempre che non se ne faccia un profeta di una rigida regola di vita, rimpicciolendolo di conseguenza…
 La verità è che un simile uomo non ha un vero posto nel mondo in cui è nato.

In quanto Maestro di Saggezza lo sa ma, incarnandosi, ha scelto di portare verso l’umanità, a ogni costo, un lampo di quel Sole più grande che è riuscito a captare e che ha permesso al suo di espandersi.
 È un sole che veicola un altro Sole e si presenta allora a quelli che l’ascoltano come un messaggero divino.

Visto che è un sole, la legge universale dell’analogia fa sì che intorno a lui si formi rapidamente e con naturalezza un sistema di pianeti: i suoi discepoli. Tante sensibilità diverse, quindi orbite diverse.

Ampliamo ancora il paragone. Dopo la morte di un simile uomo, ognuno dei discepoli si trova a essere sorgente di luce a sua volta, anche se tutti loro sono soltanto un riflesso della luce stessa. Non attrarranno pianeti intorno a sé, ma genereranno delle specie di lune, riflessi di un riflesso…

Così, vedete, il viaggiatore dello Spirito, quello che si pone le vere domande, è paragonabile al viaggiatore interstellare. Può interessarsi alle lune, ai pianeti e alla moltitudine dei corpi celesti, ma ad abitarlo è la gioiosa nostalgia del Sole dell’Origine.

Ora volgiamo più intimamente i nostri sguardi verso quel Maestro di Saggezza che si rivela portatore di un altro Sole più intenso del suo… Le Tradizioni lo chiamano Avatar – che significa “incarnazione del Divino” – perché è abitato da una Potenza proveniente dal Sole. Un simile Avatar diventa allora “Cristo” (Cristo significa “benedetto”, “unto” dal Divino. Questo termine non va qui compreso nel senso attribuitogli dal cristianesimo. Al di fuori del nostro contesto storico, vi può essere una moltitudine di “cristi”…ndA) perché veicola un’onda di purificazione e di benedizione adatta all’insieme del mondo in cui ha scelto di incarnarsi.


Così come pochi tra voi sono riusciti a comprendere, bisogna dunque stabilire una netta distinzione tra, per esempio, il Maestro Gesù e il Cristo.

Il Maestro di Saggezza che portava il nome di Gesù fu in effetti un Avatar che ha avuto il compito di essere “adombrato” per qualche anno dalla Presenza solare del Cristo.
 Quando ci si rende conto della natura sottile di una simile investitura, si può cogliere meglio il senso di alcune sue parole.

L’“Io” che usciva dalle sue labbra non era quello di un uomo della Terra, fosse anche il più realizzato di tutti.
Era pronunciato dalla Coscienza della più grande sorgente di Luce esistente nel sistema solare a cui appartenete, quella del Cristo.
Del Cristo non ridotto a una religione o a una fede particolare, del Cristo in quanto Principio divino che si manifesta sotto differenti nomi, a ogni latitudine del vostro mondo, e che invita all’innalzamento della coscienza.

Comprendi? Comprendete? Fate una pausa dentro voi stessi per integrare bene la natura di un simile fenomeno e delle sue conseguenze.

L’adombramento è un po’ paragonabile a un’incorporazione estrema ed eminentemente sacra. Sappi che non diciamo “sacra” per convenzione, ma perché questo riguarda l’essenza della Luce più pura, quella di fronte a cui non si può far altro che inchinarsi spontaneamente.
 Agli occhi dei “Servitori degli Angeli del Signore” il sacro non implica la religiosità. È parte integrante di ciò che la Vita ha di fondamentalmente nobile, misterioso e bello. Traduce il miracolo permanente della Creazione.

Tratto da COME DIO DIVENNE DIO di Daniel Meurois, edizioni Isthar Luna-Sol
Vedi anche IL TESTAMENTO DELLE TRE MARIE e IL LIBRO SEGRETO DI JESHUA, volumi primo e secondo, edizioni Amrita

©  Daniel Meurois

traduzione di Renata Germanet